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2010
14
Dic
La fuga della veritÃ
Commenti (
Presentazione di
Marco Maniscalco
Edizioni Tabula
Fati
Saggistica
filosofica
Collana Labirinti
Pagg. 64
ISBN
978-88-7475-202-7
Prezzo € 6,00
La verità o le verità?
Ci può essere una verità assoluta, cioè
oggettiva e inconfutabile, oppure dobbiamo accontentarci di tante verità, cioè
del soggettivismo della stessa?
E’ interessante questo saggio di Ellena che,
nel prendere atto che la verità assoluta, o verità vera, non sembra essere
accessibile, pone tuttavia l’accento sulla inderogabile necessità che essa
esista, quantomeno come idea di riferimento sulla quale costruire regole.
Infatti, senza una verità, assoluta o relativa, la società umana cadrebbe in
contraddizione, perderebbe una visione coerente, con il rischio concreto di una
degenerazione nel caos.
Le regole, in questo modo, si adeguano alla
normalità, alla morale corrente, anche se la normalità non può essere la
verità, ma un comportamento comune, quindi suscettibile di cambiare qualora il
consueto atteggiamento dovesse mutare.
In questo modo la normalità produce una
norma, che si trasforma in legge, legge che è un riferimento indispensabile
nella struttura di una società, al punto che la legge diventa il criterio di
verità da utilizzare per emettere un giudizio.
E’ quindi spiegata la necessità che esista
la verità, ma questa, nella sua assolutezza, è e rimane e rimarrà sempre
sconosciuta, anche se è compito primario della filosofia tendere a essa, pur
nella consapevolezza che mai verrà disvelata.
Appare poi necessario mettere al bando in
questo discorso la verità di fede, dove l’elemento di convinzione e di credo è
dato solo dall’immensa fiducia per una verità che non appare dimostrabile.
In poche parole apprendiamo che la
verità è avvolta nella caligine, ma è necessaria, ha avuto molte trasformazioni
e di sicuro ne avrà ancora, quella assoluta non è prerogativa di qualcuno, ma
solo tendenza, la verità è tremenda, è inconoscibile e irrinunciabile. C’è chi
pretende di possederla, ma non è in grado di dimostrarla; la verità relativa è
sempre un fatto dinamico e alla fine di tutti questi discorsi l’unica verità
certa è che noi non conosciamo la verità.
Sono poche le pagine di questo saggio, ma
ben scritte, in modo accessibile ai più e anche venate da una sottile ironia
propria di chi è consapevole dell’impossibilità di pervenire alla verità
assoluta.
Da leggere, ne vale la pena.
Lodovico Ellena, nato a Torino nel
1957, ha svolto il servizio militare in Puglia ed in Veneto, e si è laureato
in filosofia a Torino. Ha avuto discreta notorietà con il gruppo
neopsichedelico Effervescent Elephants con l’edizione di vari dischi. È
stato vice-preside, poi direttore, in un liceo torinese. Svolge numerose
attività politiche e collabora a vari giornali. Ha pubblicato le seguenti
opere: Smacacando un macaco (racconti di umorismo assurdo, Vercelli 1996
), Non me ne frego più (Menhir, Sanremo 1997), Dove osano le
coccinelle (Menhir, Sanremo 1998), Storia della musica psichedelica
italiana (Menhir, Sanremo 1998), Neofascisti in bicicletta (Menhir,
Sanremo 2000), Una strana storia intorno a un lago (Menhir, Vercelli
2001), Storie comuniste in bianco e nero (Menhir, Sanremo, 2001), Vicoli
di storia. Quello che non si trova sui corsi (Menhir, Vercelli 2002), Camerati
in cattedra. Mit pistolen (Menhir, Sanremo 2003), Gli elefanti che
furono effervescenti (Menhir, Vercelli 2003), Archeologia in pillole,
con Walter Camurati (Menhir, Vercelli 2004), La riconquista della posizione
eretta (Menhir, Vercelli 2004), La patente europea del fascista
(Tabula fati, Chieti 2004), Kulturkampf (Tabula fati, Chieti 2005), Riflessioni
sulla storia (Tabula fati, Chieti 2005), Gaudeamus Igitur (Menhir,
Vercelli 2005), Le pagine strappate della Resistenza (Tabula fati,
Chieti 2006) e C’era una volta nei pressi di Alice Castello (Vercelli
2006).