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2008
5
Ago
Il Superstizioso
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Sellerio
Camillo è un commerciante di scarpe: ha ereditato dal padre un negozio che va bene. E’ benestante, possiede una Bmw X4, una casa in Sardegna, è sposato, senza figli, con Teresa, è un uomo superstizioso. Si avvale di un portachiavi con due scarpe disegnate, consulta spesso le carte prima di adottare decisioni importanti e, una mattina, osserva passare sotto un cavalcavia tre reni che vanno nella stessa direzione, simbolo, secondo il superstizioso, del massimo augurio. Non sa cosa fare, ritorna a casa, sente dei rumori e dei gemiti che provengono dalla camera da letto, pensa che Tersa sta facendo l’amore con un altro, ma il passaggio del gatto di casa lo fa cadere a terra e sviene. Subisce un trauma cranico, si riprende, ma la sua vita cambia: dai riti propiziatori che li riempiono la vita, incomincia ad essere tormentato dalla gelosia nei confronti della moglie: la spia, la pedina, ispeziona la palestra che frequenta Teresa, la parrocchia che frequenta la donna, le sequestra e poche ore il cellulare ala ricerca di numeri e/o di messaggi, cerca di farla entrate in contraddizione, la tormenta con le sue ossessioni fino a pedinarla a Roma dove la donna era andata per accudire una zia ammalata ( e l’incursione di Camillo con la macchina fotografica e il cellulare è una delle scene che mettono bene in evidenza a quali risultati può arrivare la gelosia). Una gelosia che lo fa andare dall’avvocato amico per chiedere il divorzio, gelosia che gli fa aprire un apposito conto corrente, rispetto al precedente contestato . L’uomo è convinto che la moglie lo tradisce, quando lui ha una relazione ( penetrazione) con la commessa Valeria, ma non riesce a trovare nessun indizio e più va avanti nella sua ricerca, più Recami fa aumentare la tensione della narrazione fino a riservarci un finale inaspettato, crudele. Il superstizioso è un libro anche sulla solitudine e sul fallimento di Camillo, figlio unico, universitario fallito,un uomo che non ha costruito niente, che ha ereditato un negozio di scarpe e che ha comprato una villa n Sardegna con i soldi della madre e dietro consiglio di quest’ultima, poco prima di morire. Un uomo che trascorre le giornate decifrando segni, che non è riuscito a fare felice Tersa, una persona che si tormenta con le proprie ossessioni. E ,proprio sulle ossessioni e sulle nevrosi, punta l’attenzione lo scrittore fiorentino che, dopo i libri L’errore di Platini e Il correttore di bozze( quest’ultimo uno dei libri più intensi ed innovativi pubblicati negli ultimi anni) prosegue il suo percorso letterario nel mettere in evidenza situazioni apparentemente e anomale , ma in realtà più diffuse di quanto si pensi. Recami prosegue, con questo libro, il suo viaggio interiore nel mettere in evidenza le frustazioni, l’alienazione, le ossessioni, le paranoie dell’uomo moderno, non concedendo spazio alla retorica ed avvalendosi di una scrittura incisiva, che coinvolge il lettore e che lo rende partecipe del dramma della gelosia che vive Camillo. Non è, Recami, uno scrittore facile, vi è molto Kafka, nel senso che non ci propina storie dolci, ma dure, intense, storie incentrate sui misteri della psiche umana, differenziandosi, e non è cosa da poco, dagli altri suoi colleghi.