E' ora di chiudere i libri
Commenti (Cammino piano, stando attenta a disegnare con i passi una lunga e diritta retta; trascinando la mia malinconia, macigno di marmo sul cuore, un passo dopo l´altro, fino a casa.
Le verdi frasche ,strapazzate dal vento, fanno compagnia alla mia tristezza, mentre l´edera si insinua fra i loro rami e ne tormenta la corteccia.
La scuola e´ finita . Di lei cosa resterà?
Solo orme sbiadite sulla sabbia, cibo per la memoria; o il ricordo dell´aula un po´ tetra , qualche raro amuleto contro le interrogazioni ,gli acquerelli scialbi e il rumore delle nostre mille risate.
I profumi caldi e zuccherosi delle focacce si solleveranno in aria, leggeri come bolle di sapone, e scoppieranno quando apriremo gli occhi.
La mia mente rimarrà impregnata dall´odore pungente delle tempere, simile al catrame, che mi raschiava la gola a piccole spatolate quando dipingevo.
I giorni, anche quelli più lontani, come una pasta fluida e morbida prenderanno forma negli stampini della mia memoria. Nessun dettaglio dovrà essere trascurato, anche se ci farà sanguinare.
Di una sola persona ,pero´, sentirò veramente la mancanza.
Intendo una nostalgia pura e cristallina, acqua ghiacciata, che faccia luccicare gli occhi di lacrime e battere più forte il cuore.
Il mio ricordo si chiama Laura.
Per me l´amicizia tiene il suo nome.
La rivedo ancora seduta allo stesso mio banco: i suoi capelli fini come spaghi le ricadevano dolcemente sulle spalle, mentre dei fili di paglia si mescolavano alle ciocche di cioccolata. I nostri segreti bisbigliati con un filo di voce e le battutine dette con la bocca strapiena di risate rimarranno intrappolati per anni in quelle aule, fra quei banchi.
Questi ,però, rimangono solo ricordi d´ombra con lo stesso aroma dei sogni.