Giugno 1979
Dovette accadere a Giugno, credo, perché passai tutta l'estate con la coscienza e le mani sporche. Ero davanti all'orto di nonna, nel punto in cui le prime sterpaglie scrostavano il catrame, nella zona in cui finiva le case e iniziava il bosco. Credo che fosse prima di pranzo perché ricordo che subito dopo fui richiamato a tavola e che corsi via come trattenuto e spinto da un delitto, con l'incertezza di confessare e chiedere aiuto o piuttosto diffidare anche dei parenti e darmi alla macchia. Forse mi lavai le mani senza attendere che me lo ordinassero, e accuratamente. Dovetti guardare tutti, zio, mamma, papà, nonna cercando di capire se sapevano. No, parlavano e mangiavano. Si passavano il sale, masticavano e gustavano il vino.
Più li studiavo più mi convincevo: di quello che avevo commesso loro si sarebbero fatti una risata. Era solo mio il ribrezzo per quella azione, solo mia la dannazione.