L'alba
C'è un preciso istante in cui comprendi che la terra è rotonda e il sole se ne frega di lei e di te.
Sei lì, alla fine di una nottata brava: hai bevuto e fumato forse, ti sei sudato tutte le camicie che non hai per divertirti o per non annoiarti; hai ballato e rimorchiato e snobbato. Hai corso a piedi nudi sulla sabbia umida, dribblando falò e coiti. Hai urlato al mondo la tua potenza, la tua felicità e la tua follia.
Insieme ai compagni di avventura ti sei sdraiato a terra, incurante degli abiti: sopra di voi il cielo pieno di stelle, dentro di voi la sensazione inebriante di immortalità. Il sorriso ebete dell'incoscienza, della sbornia e del potere: siete intoccabili.
Dormiveglia, trance, testa leggera: le ultime ore buie passano, lentamente intorno ogni cosa assume dei contorni e dei colori. Sollevi il capo che ciondola fra le spalle: FLASH!
Il sole sta sorgendo: sbuca piano e inesorabile da là giù. Vorresti che fosse un corpo nudo e bagnato ad emergere dall'acqua, invece è una palla infuocata. Rimani inebetito a constatare la velocità con cui sale, sale, sale.
In quel preciso istante ti rendi conto che solo poche manciate di minuti prima eri a testa in giù e rischiavi di cascare nel vuoto dell'universo In quel preciso istante capisci che la luce è già passata altrove prima di venire ad accendere il giorno davanti a te. Fra qualche ora non ci farai più caso: il sole sarà in alto, dove non guardi mai, perché i tuoi occhi si fermano all'altezza della tua esistenza.
Ma in quell'istante lì preciso lo sai che non sei niente.