Tinto Brass a Cinemazero
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Tinto Brass a Cinemazero per presentare
il libro di Carlo Montanaro e Monamour,
il film “rifiutato” a Venezia
Un interessante doppio appuntamento attende il pubblico di Cinemazero che mercoledì 11 gennaio 2006 in prima serata, alle ore 20.45 in SalaTotò, potrà assistere all’incontro con Tinto Brass che, assieme all’autore Carlo Montanaro, presenterà il libro “Dall’argento al Pixel” (Un viaggio attraverso l’evoluzione della tecnica cinematografica, dalle origini alle nuove frontiere del digitale). Seguirà poi, alle ore 22.00 in SalaGrande, un’assoluta prima nazionale con la proiezione dell’ultimo film di Tinto Brass, Monamour, non distribuito in Italia e girato interamente in digitale.
Mercoledì 11 gennaio /Aula Magna Centro Studi
ore 20.45 Sala Pasolini
TINTO BRASS E CARLO MONTANARO INCONTRANO IL PUBBLICO DI CINEMAZERO
Tinto Brass e Carlo Montanaro presentano il nuovo libro di Carlo Montanaro:
"Dall'argento al Pixel".
(Un viaggio attraverso l'evoluzione della tecnica cinematografica, dalle
origini alle nuove frontiere del digitale)
Sta finendo un’era. Dopo 110 anni nelle sale cinematografiche si cambia. Non si distingueranno più, per trasparenza, sulla pellicola, le migliaia di figurine formate dall’argento e dai pigmenti colorati, ma tutto sarà digitale, compresso, virtuale, e costruito nell’alternanza velocissima di milioni (si spera, per ragioni di qualità) di punti, ovvero di pixel all’interno di una ordinatissima e minutissima griglia. Ma quello della proiezione è solo l’ultimo anello di una catena che sta trasformando il linguaggio più diretto tra quelli inventati nei secoli dall’uomo Gli altri anelli – ripresa, montaggio, effetti speciali, rielaborazione e riproduzione del suono – hanno già negli ultimi anni subìto radicali trasformazioni che spesso hanno significato progresso.
Forse, allora, vale proprio la pena, dalla soglia di questa trasformazione-rivoluzione ormai definitiva, capire da dove si è partiti, come è nato il linguaggio cinematografico e come la sua grammatica prima e la sua sintassi poi si sono evolute anche grazie allo sviluppo tecnologico. Senza apparecchiature leggere per la registrazione del suono, emulsioni sensibili, apparecchiature illuminanti portatili e compatte, ad esempio, alla fine degli anni ’50 non sarebbe stato possibile costruire “correnti” di indagine e pensiero identificabili sotto le sigle di free cinema o nouvelle vague, largamente basate su riprese dal vero e non più ricostruite in teatro di posa. Quello che, nel contemporaneo, altri filmackers pensano di ottenere con ancora maggior incisività proprio grazie al complesso delle tecnologie digitali. Dall’argento al pixel, appunto.
ore 22.00 /Aula Magna Centro Studi-Sala Grande
Tinto Brass e Carlo Montanaro
presentano il nuovo film di Tinto Brass
"Monamour"
E’ il regista un po’ ingombrante che non viene invitato ai festival ma a cui la Cinémathèque Française ha reso omaggio con ben dieci suoi film e per Brass è stato come avere un festival tutto per sé, come per un pittore esporre al Louvre. Tra Von Sternberg e Iosseliani, quindi, anche lui tra gli autori ai quali la prestigiosa istituzione ha dedica una rassegna "Eloge de la chair", elogio della carne. “Il segno della diversa sensibilità dei francesi, dice Brass, verso il mio cinema. Si considera il sesso grande spettacolo da sala".
In Monamour Marta, moglie di Dario, è un editor veneziano che lavora a Milano, seguie il marito a Mantova per i cinque giorni del Festivaletteratura. L'incontro con Léon, disegnatore di fumetti francese, si trasforma in una torrida festa dei sensi. Il regista ha tratto la trama da un romanzo di Alina Rizzi.
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