2011
17
Lug
La casa di ringhiera
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Pagg.208 Euro 13,00
Sellerio Editore
Protagonista di questo romanzo dello scrittore
fiorentino è Amedeo Consonni, tappezziere in pensione, vedovo, che vive in un
condominio di case di ringhiera, a Milano, anche se, all’interno, il suo
appartamento è arredato come un boudoir. Ha due passioni: badare al nipotino
Andrea che gli lascia ogni giorno la figlia e archiviare notizie su delitti feroci
e violenti ai qual si i dedica molto, frequentando biblioteche comunali e leggendo
giornali .Un delitto appassiona l’opinione pubblica nazionale e il
tappezziere: quello della “Sfinge”, chiamato così perché un egittologo
dilettante, tale Rebaudengo, è stato ucciso e il suo corpo fatto a pezzi. Il
pensionato conduce anche delle indagini personali, recandosi nei luoghi dove
è avvenuto il delitto, cercando di comprendere il movente dell’omicidio, di
decifrare la mutilazione, interogando possibili testimoni. Intanto, nella casa
di ringhiera, Recami fa fare la loro apparizione ad altri personaggi: vi è la
coppia composta da Erika e Antonio, casinisti e meridionali, il vecchio De
Angelis ossessionato dal pulire sempre la sua vecchia Opel 1600, infastidito
dal fatto che il suo parcheggio è sempre occupato, l’affascinante docente in
pensione Mattioli, figura enigmatica e complessa, del quale non si conosce il
passato, il padre di Gianmarco e Margherita, perennemente e alcolizzato, la
pettegola signorina Mattei .Sono personaggi che hanno e vivono storie di
miseria umana, commoventi, che hanno un grave problema. Amedeo Consonni non
si trova piu’, nessuno ha notizie del nipote Andrea, la sensuale Erika
apparentemente viene uccisa, del compagno Antonio si sono perse le tracce. La
vicenda investe tutto il condominio di questa casa di ringhiera e Recami ci
offre un finale originale, inaspettato per il lettore perché, alla fine, un
morto, non nella documentazione del tappezziere,ma nella realtà, ci sarà. Non
vi è dubbio che il libro presenta un fascino innegabile perché lo scrittore dà
vita ad una trama narrativa robusta, sapientemente orchestrata , che riserva
piu’ di una sorpresa, caratterizzando egregiamente i personaggi. Scrittore
giallista? Non nel senso del classico giallo fine a se stesso, perché non è facile
inquadrare la produzione letteraria dello scrittore in un settoriale genere
letterario. E’ autore di libri di un notevole spessore culturale come, ad
esempio, “Il correttore di bozze”. Alterna felicemente la serietà al sorriso,
dà vita ad un romanzo “a mosaico” dove occorre, con pazienza ed intelligenza,
completare il quadro, cioè il romanzo. Per la prima volta, in questo romanzo di
Recami, vi è posto per il sorriso; a differenza dei precedenti libri, ha ambientato
il libro a Milano e ha dichiarato che è pronto un prequel. Lo aspettiamo con
ansia perché è molto bravo.
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:: Giuseppe Petralia
Giuseppe Petralia è giornalista pubblicistica dal 1984. Recensisce il primo libro ''Intervista sul socialismo italiano a Pietro Nenni'' a 18 anni, intervista apparsa sul periodico “Proposta Socialista”. Inizia a scrivere sulle pagine di ''Trapani Nuova'' e diventa, sempre nel 1981 corrispondente da Partanna (Trapani) de ''Il Giornale di Sicilia''. Collabora da dieci anni al periodico ''Il Belìce'', con recensioni di libri e articoli di cronaca e di politica. Ha collaborato con il periodico ''La Notizia-In'' e per quanto riguarda il web con il sito dello scrittore Antonio Messina, con www.belice.it e con libri.brik.it. Ha collaborato con recensioni ed interviste con la scrittrice Francesca Mazzucato e con ''I libri della settimana'' di Giancarlo Macaluso sul sito www.gds.it. Ha intervistato, fra gli altri, Vanessa Ambrosecchio, Simona Vinci, Domenico Cacopardo, Marco Vichi, Luca Di Fulvio, Ivan Cotroneo, Gabriella Imperatori, Paola Mastrocola, Grazia Verasani, Pietro Spirito, Teresa Ciabatti, Simona Corso, Alessandra Montrucchio, Enrico Remmert, Alessandro Perissinotto.
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