2011
15
Mar
Luoghi
Commenti (
Note critiche di
Daniele Maria Pegorari
e Giacomo D’Angelo
Edizioni Tabula
Fati
Poesia
Collana A lume
spento
Pagg. 120
ISBN
978-88-7475-210-2
Prezzo € 10,00
Impressioni di viaggio in poesia
Credo che sia indubitabile che un
viaggiatore attento, soprattutto se poeta, sappia vedere i luoghi che incontra
lungo il suo cammino con un occhio del tutto particolare, così da percepirne l’intima
essenza, quel profumo di vita e di storia che un insieme o anche dei
particolari emanano a chi sa coglierlo, con il dovuto rispetto, nel silenzio,
calato nell’atmosfera particolare che è sempre presente.
Vito Moretti ha così intrapreso un viaggio
che è una scoperta di vita, un’analisi interiore, alla ricerca, nel presente,
di un passato a cui lasciarsi andare per capire, per dipanare fili di esistenza
aggrovigliati, per percepire con il cuore ciò che sta oltre la razionalità
matematica, e spesso arida, del lavorio della mente.
Nel suo itinerario in Terrasanta è
chiaramente avvertibile quell’atmosfera mistica che fa di quei luoghi fonti di
improvvise e accecanti rivelazioni, che può far nascere una fede, oppure
rafforzarla, che ispira rispetto e ammirazione anche all’ateo convinto (da Nella
casa di Maria: La strada non era quella di Nazareth / e l’ombra non saliva fino
al pozzo / e ai cardi, ma il cielo era azzurro / come nelle parole del tuo
nuovo figlio ed Efeso / era già dimora di battezzati che ti persuasero / al
rifugio e che per te intrecciarono un capanno / di foglie dove ora sosti quando
il caldo / ti costringe al fresco del castagno selvatico /…).
La visione della natura in quella terra
segnata dal destino è una trasparenza di immagini fluttuanti, quasi eteree ( Da
Le acque del Giordano: Era tersa in quell’angolo e ostinata / l’aria di
Galilea, paziente il fiume / nel riflesso delle canne e dei sambuchi. / Il
giorno rallegrava la cima di Hermon / e tagliava le ombre sui dossi consumati /
dal vento e sulle scese dei donativi e delle rinascite. /…).
Ma il viaggiatore attento ovunque può
cogliere il respiro di ogni luogo, sia che si tratti di un’antica cittadina,
arroccata su un colle (da Volterra: A quali amori e a che abbracci /
Volterrà prestò l’ombra / delle sue tamerici e a che fantasmi / lasciò sopire i
sensi nella trama discreta / dei suoi vicoli? /…), sia che la meta sia
costituita da una metropoli, pur adornata da antiche vestigia (da A
Montmarte: La cicala raccoglie sull’ulivo / di Stendhal il lungo singhiozzo /
dell’insegna che cigola / e canta tutto il suo nulla / sulla voce che sale
allegra / al pianolo. Nella coda dei gitanti / ritrovo la memoria dei volti
sudati, / il carosello di voci della Place / du tertre, due mani / nella
stretta di un bacio. /…).
Sono tanti i posti visitati, piccoli,
grandi, fiumi, mari, monti, un microcosmo che si unisce in un coro di cui il
poeta è al tempo stesso cantante e direttore, un lungo magico adagio a cui
lasciarsi andare, per scoprire realtà ignote, per vedere, con gli occhi di
Moretti, oltre le immagini, per assaporare atmosfere inusuali che lentamente ci
conducono per mano in lungo viaggio all’interno di noi.
Luoghi è una raccolta
poetica straordinaria, assolutamente da non perdere.
Vito Moretti, originario di San
Vito Chietino, risiede a Chieti. È poeta in lingua e in dialetto e critico
letterario. Ha esordito con alcuni poemetti sul finire degli anni Sessanta e,
successivamente, ha dato alle stampe varie raccolte di versi, un libro di
racconti e alcuni volumi di saggistica. È tradotto nelle principali lingue
moderne.