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2010
19
Dic
La coda di pesce che inseguiva l’amore
Commenti (
Postfazione degli
autori
Copertina di Alek
Mudanò
Sampognaro & Pupi
Editori Associati
Narrativa racconto
lungo
Pagg. 64
ISBN 9788895760186
Prezzo € 12,00
Un gioiello di racconto
“Il tramonto frattanto cambiava.
Una tingitura di rosso tramò l’aria, stano zu’ Saru, gli mise in gola l’allarme: “U cielu è come focu! U cielu è come ‘a giubba dei mille!”
Ha il sapore di una tragedia greca questo
racconto di sole 52 pagine e, come tale, turba, addirittura riesce perfino a
sconvolgere. Breve, quindi non lungo, ma estremamente concentrato, un
susseguirsi di metafore che avvincono e inducono a meditare, righe su cui
soffermarsi è d’obbligo, perché nulla è lasciato al caso, perché non c’è una
parola di troppo, né una di meno.
Eppure la prima impressione è di trovarsi
di fronte una favola, bella, ma pur sempre favola, e invece in breve ci si
accorge che questo racconto, sospeso, quasi galleggiante in quella realtà
sfumata e impalpabile che è propria del sogno, discetta di tematiche corpose,
materiali, che da sempre accompagnano la storia dell’umanità.
La vicenda è caratterizzata da un perfetto
amalgama di elementi reali e di visioni metafisiche, è una leggenda riscoperta
e riadattata per parlare agli uomini di speranze e di desideri, di sconfitte
non definitive, ma che lasciano aperta una porta per un mondo diverso, non
fatto solo di classi dai confini invalicabili, di violenze per il possesso, ma
soprattutto di amore, inteso non tanto nel suo aspetto materiale e più retrivo,
bensì come aspirazione massima dello spirito, in un’unione più di anime che di
corpi.
C’è un richiamo forte, evidente, al senso
della natura, alla comunione con essa, che, senza mai pervenire alla visione
idilliaca di Teocrito, fonde, mirabilmente, il naturalismo con il misticismo
proprio della trascendenza. In questo senso non è difficile pensare che
esistano elementi comuni a quelli del grande narratore siciliano Giuseppe
Bonaviri, in un mondo arcaico, sempre presente, riportato alla luce e in cui i
grandi primordiali istinti si accompagnano a ideali e a speranze.
Sono pagine dense di un’atmosfera inquieta,
in cui si attende che qualche cosa di grande e di tragico possa accadere, una
vita quasi immobile, ma sospesa, un’esistenza in cui ognuno recita a perfezione
la sua parte.
E come in una tragedia greca non può
mancare il veggente, e infatti c’è quel “ u zu’ Saru che scorge gli eventi
futuri nel moto del mare e nei cieli che sovrastano Porto Palo, una Cassandra
inascoltata, se non addirittura derisa. Intorno a lui si muovono ombre anonime
di tonnarioti e di nobili, ma anche figure emblematiche, come Turi, il frutto
del peccato, e sua madre Laura, che sola ha avuto il coraggio di superare la
barriera immobile della casta, scendendo fra i più umili, e proprio per questo
condannata da questi e dai patrizi.
La coda di pesce è un sogno, è una speranza
di riscatto, è il desiderio di approdare a un mondo nuovo, senza più egoismi,
senza più confini, di eguali, e non di dominatori e di sudditi. A suo modo è
una rivoluzione e come tale sarà soffocata da un sistema, così diviso, ma per
l’occasione unito, affinché tutto resti uguale.
E’ naturale pensare alle parole del
principe di Salina, a quella immutabilità che si conserva travestendosi secondo
necessità, ma restando fermamente ancorati ai propri privilegi. E non è un caso
se il racconto si svolge nel 1860, se “u zu” Saru ha la visione di camicie
rosse, una vampata di rivoluzione che si spegnerà al primo soffio di libeccio,
un’occasione perduta non solo per la Sicilia per liberarsi dalle sue ataviche
catene, ma per l’intera Italia, unione di stati forzosa senza unione di popolo,
di cui giorno dopo giorno paghiamo le conseguenze.
Tuttavia, pur in presenza di un finale che
sembra una chiusura netta a qualsiasi cambiamento, Simona Lo Iacono e Massimo
Maugeri lasciano una speranza, un messaggio non certamente politico, ma ben
oltre la soglia del quotidiano divenire. Non è niente che non si possa
realizzare, ma che comunque è difficilmente concretizzabile, eppure l’amore che
squarcia i cuori può anche cambiare il mondo.
Scritto in modo pregevole, con descrizioni
di paesaggi di livello poetico, con una rara capacità di ricreare un’atmosfera
sospesa, La coda di pesce che inseguiva l’amore è uno di quei
rari gioiellini che nobilitano la letteratura.
Avvincente e coinvolgente dall’inizio alla
fine è scritto per essere assaporato, ma soprattutto come fonte di meditazione,
e questa giorno dopo giorno non mancherà, con l’opportunità di scoprire cose
nuove, di rimodulare in sé concetti dell’esistenza che solo un capolavoro, come
questo, può suscitare.
Simona Lo Iacono è nata a Siracusa
nel 1970. Magistrato da 14 anni,
attualmente dirige la Sezione distaccata di Avola, tribunale di Siracusa.
Ha pubblicato
racconti e vinto concorsi letterari di poesia e narrativa. Collabora a riviste
e magazine. Riunisce in casa propria un salotto letterario ospitando scrittori
e artisti.
Cura, sul blog
"Letteratitudine"
di Massimo Maugeri
(gruppo Kataweb-l'Espresso),
una rubrica fissa a metà tra diritto e letteratura: Letteratura è diritto, letteratura è vita.
Fa parte
dell'EUGIUS, l'associazione europea dei "giudici-scrittori".
Dal 2009 ha aderito, nel ruolo di socio, all’associazione “Law and Literature”,
società di diritto e letteratura dell’università degli studi di Bologna, che
annovera al suo interno diversi scrittori e studiosi.
Con il suo primo
romanzo “Tu non dici parole” ha vinto il Premio Vittorini 2009 –
Sezione Opera Prima
Massimo Maugeri è nato a Catania
nel 1968. Collabora con le pagine culturali di importanti magazine e quotidiani
tra cui «Il Mattino», «Il Riformista», «La Sicilia», «Il Corriere Nazionale», «Stilos».
Suoi racconti sono stati pubblicati su antologie e prestigiosi giornali
e riviste letterarie.
Il romanzo “Identità
distorte” (Prova
d'Autore, 2005) ha vinto il Premio Martoglio ed è stato
finalista al Premio Brancati.
Ha ideato e
gestisce il frequentatissimo Letteratitudine,
blog letterario d'autore del Gruppo
L'Espresso.
Ha partecipato alla
scrittura del romanzo collettivo a colori "Le Aziende In-Visibili" (Scheiwiller,
2008). Ha curato il volume "Letteratitudine, il libro - vol. I - 2006-2008"
(Azimut, 2008).
Ha curato la
raccolta di racconti “Roma per le strade” (Azimut,
2009), partecipando con un proprio racconto e coinvolgendo nel progetto molti
tra i principali scrittori nati o residenti a Roma (tra cui: Mario Desiati,
Andrea Di Consoli, Lia Levi, Dacia Maraini, Antonio Pascale, Sandra Petrignani,
Rosella Postorino,
Cinzia Tani,
Filippo Tuena).
Dal 2009 ha aderito, nel ruolo di socio, all’associazione “Law and Literature”,
che annovera al suo interno diversi scrittori e studiosi.
Conduce la
trasmissione radiofonica di libri e letteratura, “Letteratitudine in Fm”,
presso la milanese Radio Hinterland (ascoltabile in modulazione
di frequenza in Lombardia e in diretta ovunque via Internet).
Fa parte della
redazione del blog letterario collettivo “La poesia e lo spirito”.
Sta per uscire,
sempre per i tipi di Azimut
il secondo volume di "Letteratitudine,
il libro: 2008-2010".
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:: Renzo Montagnoli
Renzo Montagnoli nasce a Mantova l’8 maggio 1947. Laureato in economia e commercio, dopo aver lavorato per lungo tempo presso un’azienda di credito ora è in pensione e vive con la moglie Svetlana a Virgilio (MN). Suoi racconti e poesie sono pubblicati sulle riviste letterarie Isola Nera, Prospektiva, Writers Magazine Italia e Carmina. E’ il dominus del sito culturale Arteinsieme (www.arteinsieme.net). Blog: http://armoniadelleparole.splinder.com
WEB: www.arteinsieme.net
WEB: www.arteinsieme.net
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