Dammi un bacio da fumetto
Commenti (Chi disse «il bacio è un apostrofo rosa fra le parole ti amo»? Edmond Rostand, nel Cyrano de Bergerac, risponderanno gli estimatori di letteratura. Vero, ma non del tutto: il bacio può assumere, in alcuni casi, colori ben diversi. Nero, ad esempio. Come l’inchiostro di china. Riprova ne è il grazioso libricino Dammi un bacio da fumetto di Andrea Leggeri (Coniglio Editore, € 6,50), piccolo vademecum sullo scambio d’effusioni amorose fra i protagonisti del mondo dei comics. Sfogliandolo, (ri)troviamo i casti baci disneyani fra Topolino e Minnie, Paperino e Paperina, Paperon de’ Paperoni e Brigitta, così come quelli galanti fra Mandrake e la Principessa Narda, quelli sgangherati fra Braccio di Ferro e Olivia, quelli improbabili fra Krazy Kat e il topo Ignatz o quelli clandestini fra Lupo Alberto e la gallina Marta. Per proseguire con autentiche icone del fumetto italiano: Diabolik e la splendida Eva Kant – ogni crimine commesso, un bacio a suggello –, Corto Maltese, Ken Parker, Martin Mystère e Dylan Dog – tutti playboy impenitenti – fino alla sexy e diabolica Satanik. E poi i baci supereroistici, ma non meno passionali, di Batman e Catwoman sui tetti di Gotham City, dell’Uomo Ragno e Gwen Stacy (love story finita in tragedia), dell’Incredibile Hulk e Betty Ross – in stile La Bella e la Bestia di Perrault – e di Superman e l’eterna amante Lois Lane. Senza dimenticare quelli dati e ricevuti da eroine come Candy Candy, Lady Oscar, Lamù e Georgie i cui manga, prima di divenire cartoons, spopolarono nel Giappone degli anni 70/80. E il romanticismo, un po’ nostalgico, è assicurato.