Boccamurata
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Tito è il patriarca di una ricca famiglia siciliana proprietaria di un pastificio. Tre figli, cinque nipoti, il prediletto è Titino che porta il suo nome, una passione per le auto d’epoca e gli orologi ( forse perché vuole che il tempo si fermi) si rifugia sovente nella stanza di “Nuddu” a meditare, lavorare. Una vita familiare serena, un rapporto ormai sopito con la moglie Mariola,l’uomo festeggia, circondato da figli e nipoti, il suo compleanno. Una immagine idilliaca che viene ad essere ,piano piano, demolita. Titino deve ricostruire a scuola l’albero genealogico della famiglia per una ricerca scolastica e vuole sapere chi era sua nonna. Già chi è la madre che Tito non ha mai conosciuto? Una nobildonna come gli ha riferito prima di morire il pare Gaspare, o una femmina di facili costumi con la quale non si è potuta sposare? Che ruolo ha, all’interno del contesto familiare la zia Rachele che ha vissuto perennemente con Tito e all’ombra dello stesso conducendo una vita appartata? A complicare il quadro familiare, le ostilità fra le sorelle Teresa ed Elisa, l’arrivo in Sicilia di un personaggio estroso: Dante Attanasio, figlio di un’amica della zia Rachele accompagnato dalla spregiudica e bellissima Irina. Il quadro, tratteggiato nella prima parte, si rompe, si frantuma in mille pezzi . Le ostilità fra le sorelle aumentano, il figlio Santi reclama la proprietà del pastificio, Tito si dedica ad una intensa attività sessuale con la badante della zia, la sensuale Dana. La famiglia si ricomporrà o sarà destinata a rompersi definitivamente? Ancora una volta