Il Crepuscolo del Nazismo

(Enrico Di Stefano - KULT Virtual Press)
Come recensore devo ammetterlo (anche se andrà a scapito dell’immagine di aguzzino che di solito si un crea recensore), mi tocca: non sono riuscito a trovare errori o difetti in quest’e-book. I 4 racconti di Enrico Di Stefano si leggono con una scorrevolezza e piacevolezza disarmante. Se proprio dovrei trovare una pecca (giusto per compiacere l’aguzzino che c’è in me), direi che i racconti sono troppo corti, ma è evidente che questa motivazione (patetica) non regge. Si tratta di quattro storie ambientate sul finire della seconda guerra mondiale, che esplorano con occhio attento ed esperto i lati oscuri di un regime interessato tra le altre cose a riti occulti e a sperimentazioni genetiche sull’uomo, il tutto in nome della grandezza della razza ariana. Molto interessanti gli svolgimenti tra il fantastico e l’horror adattati perfettamente al clima storico di quegli anni. Il primo, e più bel racconto di questa raccolta è La Porta dell’Inferno. Si tratta di un narrato in prima persona in ambientazione post-apocalittica dove il lettore e il narratore/protagonista sono posti ingegnosamente sullo stesso piano. Il protagonista è un soldato che si sveglia tra le macerie e non ricorda niente di sé; per tutto il racconto c’è un riaffiorare graduale di ricordi che il narratore/protagonista riscopre di pari passo con il lettore. L’amnesia si dissolve man mano che avanza spinto da una forza misteriosa fino ad arrivare al rudere di una città, Stalingrado, quella che insieme ai suoi compagni avevano ribattezzato, appunto, La Porta dell’Inferno. Bellissimo il finale con la consapevolezza della propria morte da parte del soldato. In Lebensraum, c’è Heinrich Himmler, il folle capo delle SS appassionato di esoterismo che insieme agli altri membri della Società Thule, riesce a mettere in atto la teoria dello spazio vitale, la Lebensraum appunto. Protagonista di Tra le tue braccia, è un militare nazista invalido che a causa di una mutilazione ad un arto, avvenuta in guerra, viene spostato a comandare nel campo di concentramento di Birkenau e qui si invaghisce di una graziosa zingara di nome Mavka. Ironico il passo in cui un certo Hartmann durante il corso per ufficiali addetti ai campi di concentramento dice davanti ad un pubblico di ventisei storpi (nazisti): “Sono degli esseri inferiori! Non sono umani, gli ebrei!”
I protagonisti dell’ultimo racconto U Boot 3157 sono esseri mostruosi, degli ibridi metà uomo e metà cetaceo che fanno una strage in un sottomarino nazista, “…sono come bambini cattivi dotati di una forza sovraumana…”, il racconto termina con un’inquietante sorpresa finale.
Le prose di Enrico di Stefano sono essenziali e curate. Si intuisce subito che non è interessato ad inutili divagazioni, tipiche di alcuni autori contemporanei che riempiono necessariamente di stronzate almeno il 50% del proprio libro.
Il Crepuscolo del Nazismo è un antipasto gustoso e sfizioso, che si legge in un sol boccone, ma non ti sazia. La speranza è che Enrico Di Stefano scriva un romanzo (sempre se non lo ha già fatto), con la coerenza e la sapienza con cui ha scritto queste quattro perle narrative, perché i suoi lettori dopo aver letto questi brevi racconti avranno fame.